Mario Venuti, esce “Tra la Carne e il Cielo”, oggi in digitale prossimamente anche in vinile. “Degrado” è il primo singolo estratto già in radio

Mario Venuti, esce “Tra la Carne e il Cielo”, oggi in digitale prossimamente anche in vinile. “Degrado” è il primo singolo estratto già in radio

“Tra la Carne e il Cielo” è l’undicesimo album in studio del cantautore catanese, ex Denovo, Mario Venuti.
Il nuovo progetto discografico, composto da 12 brani, dal punto di vista del sound, si presenta come un’evoluzione elettrificata del precedente Tropitalia, album di cover uscito nel 2021 che rileggeva 11 canzoni del repertorio storico italiano, vestite però di atmosfere prese in prestito dalla musica popolare brasiliana, come samba, bossa nova e forrò. La gamma di sonorità internazionalista, molto ricca e sofisticata, spazia dal pop al jazz e al blues e a molti altri generi con un occhio sempre attento al Brasile, uno dei luoghi del cuore dell’artista, e più in generale alle contaminazioni con i ritmi e i suoni di tutto il mondo, con un utilizzo di una vasta gamma di strumenti, dalla chitarra classica e elettrica al synth, dalla programmazione elettronica al basso e al tambourine, dal pianoforte al basso elettrico, dal contrabbasso alle percussioni, dal sax tenore a trombone e tromba e a agli archi declinati i violini, viole e violoncelli.
Le tematiche trattate nell’album spaziano e diverse sono molto forti, a ulteriore conferma di come Venuti sia un artista sempre capace di superare le convenzioni – musicali e non – e il politically correct spesso dilagante.

Questa la tracklist:
ABUSANDO – Sound internazionalista con un ritmo che rimanda all’Africa che tratta degli abusi sui minori nella chiesa con le coperture e gli insabbiamenti tristemente noti.
BAPOLI-BAHIA feat. Lucariello, Fabiana Martone e Neney Santos – Il brano accosta due città apparentemente distanti tra loro ma accomunate dal loro ruolo storico di dare un’identità chiara e inconfondibile alle nazioni di appartenenza. La musica, il calcio, il mare, il meticciato, la religiosità, tutto condito di samba-reggae e una cricca di napoletani con un brasiliano.
GANIMEDE – Tratta in maniera antiretorica il tema dell’omosessualità con un incedere quasi rap. Nel ritornello sboccia una melodia anni ’60 che ricorda Umberto Bindi, autore molto amato da Venuti.
PARADISO – Soffice ballata che tocca corde emozionali per ricordarci il valore del qui e dell’ora, anziché vivere in funzione di un paradiso che verrà meglio dedicarsi a dare sostanza e valore al presente. Magnifici gli archi che sottolineano la melodia.
SEGUI I TUOI DEMONI – Con questo brano Venuti continua il viaggio tra le passioni terrene e l’aspirazione al cielo che suggerisce il titolo dell’album. Sul ritmo on the road e sulle chitarre stile Sud degli Stati Uniti Venuti snocciola scampoli di disagio esistenziale intercalati da una voce che nel ritornello invita a far pace coi propri demoni interiori.
ANGELO NEGRO – Manifesto di sfida al politically correct, in cui Venuti dipinge una figura mezzo angelo e mezzo uomo, ovviamente black, che racchiude virtù e debolezze dell’uomo diviso tra una esaltazione del corpo e l’ambizione di raggiungere l’estasi dello spirito, tra sacro e il profano, corpo e anima, carne e cielo (nel testo la citazione da cui prende spunto il titolo dell’album).
DEGRADO – Il brano descrive con toni sarcastici come le ragioni economiche ma anche uno sfaldamento di certi presìdi istituzionali hanno portato molte città, soprattutto ma non solo al sud, ad un grave livello di incuria e abbandono.

LA LINGUA PERDUTA DEL CUORE – Ballad scritta originariamente per Nicky Nicolai e Stefano Di Battista che la incisero nel 2006 nell’album L’altalena, di cui Venuti si riappropria interpretandola col suo stile e un linguaggio pieno di metafore immaginifiche.
METAVERBALE – In un mondo ormai saturo di parole spesso c’è bisogno di pause, silenzi e di un linguaggio che attraverso i gesti o il semplice movimento del corpo possa dire, anche meglio di mille parole, quello che sentiamo.
ANDIAMO VIA – Adattamento in italiano di Você não entende nada di Caetano Veloso, in una versione rock blues che rievoca l’epoca della contestazione giovanile della fine degli anni Sessanta.
MARIA – Brano raffinato che porta la firma del Venuti più “classico”, ispirato al musical di Leonard Bernesteim West Side Story e che trova un equilibrio tra il Brasile, la New York di Gershwin e le più recenti produzioni lounge. Il testo condensa in poche parole le tribolazioni di Tony e del suo amore contrastato da tutti per Maria e della tragica fine che incombe.
SINFONIA DI SOGNI INFRANTI –
Traversie sentimentali appuntate su un diario diventano una canzone e spunto per uno slancio orchestrale, magistralmente arrangiato dal Maestro Tony Brundo in una pausa dal suo lavoro di autore di colonne sonore.

L’immagine della cover dell’album, quella del brano Degrado e le tre copertine dei tre brani già editi del progetto discografico, Napoli-Bahia, Segui i tuoi demoni e Paradiso, sono foto degli anni Settanta che immortalano momenti della vita di Venuti, componendo virtualmente una pagina di un album di famiglia.

“Ragioni economiche a cui è seguito lo sfaldamento di certi presìdi istituzionali aggiunto ad un lassismo morale generale, hanno portato molte nostre città, soprattutto al Sud, ad un livello di incuria e abbandono mai visto – racconta Mario Venuti – La situazione ha raggiunto vette tragiche che ovviamente possono sfociare nel comico. La canzone, con sarcasmo, prova a dipingere alcuni quadretti di degrado quotidiano. Con la conclusione che il legame affettivo che abbiamo coi nostri luoghi ci fa comunque rimanere. Tutta una vita ho sperimentato la ricerca di un equilibrio tra la mia natura sensuale, terrena, ed una certa tensione spirituale, come una sorta di redenzione dall’inferno del mondo che ci circonda – spiega Mario Venuti – Le canzoni di questo disco, senza che lo avessi previsto, abbracciano questo tema. E in fin dei conti mi sembra di aver trovato il giusto equilibrio. I due aspetti, quello della carne e quello del cielo, non si escludono l’un l’altro. Possono perfettamente convivere esaltando la nostra natura umana. – ed ancora – In questa foto con mia sorella ritrovo tutta la gioia di due bambini immersi nel gioco divertente e pericoloso della vita. E forse è proprio il bambino, che rappresenta inconsapevolmente il ponte tra la sensualità del mondo e la purezza del cuore, l’equilibrio tra la carne e il cielo.”.

Da oggi in radio è possibile ascoltare il singolo “Degrado”.
Nel videoclip del brano, montato e animato da Roberto Biadi, il degrado è rappresentato da uno zapping televisivo, un “blob” di immagini che raccontano astrattamente e grottescamente un mondo che non si ferma mai fatto di situazioni e relazioni tossiche tra violenza, stress, superlavoro, povertà e inquinamento.
Mario Venuti affida anche questa volta a Tony Canto la produzione artistica dei brani (eccetto Sinfonia dei sogni infranti). Il progetto discografico è composto da canzoni originali (tranne Andiamo via, adattamento in italiano di Você não entende nada di Caetano Veloso).

Redazione

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